Dopo la storica vittoria in Basilicata del candidato di centrodestra Vito Bardi, l’attenzione degli osservatori politici è rivolta all’Election Day del 26 maggio in cui si voterà per le Europee, per le Regionali in Piemonte, per le Amministrative e per le elezioni suppletive della Camera nei collegi di Trento e Pergine Valsugana (TN). In particolare, le consultazioni elettorali europee, che si terranno nella sola giornata di domenica 26 maggio dalle 7 alle 23, sono il vero primo test nazionale sul consenso del governo gialloverde dopo un primo anno in cui non sono mancati i motivi di scontro. Parte sicuramente in vantaggio la Lega che, al momento, grazie al carisma di Matteo Salvini, incarna perfettamente l’ideale del partito “di lotta e di governo” essendo riuscita a portare a casa molti provvedimenti-bandiera (legittima difesa, contrasto all’immigrazione, flat tax, ecc.) e allo stesso a fungere da pungolo nei confronti dell’alleato grillino. Il partito di Luigi Di Maio, nonostante il varo del reddito di cittadinanza, si trova in difficoltà su ogni fronte e pur avendo il doppio dei parlamentari della Lega, si trova a dover rincorrere Salvini non riuscendo ad opporre in modo efficace una narrazione convincente. Il destino del governo, dunque, sarà influenzato dal risultato elettorale: l’ipotesi più probabile sembra che il buon risultato della Lega possa portare a un rimpasto di governo e a un cambio di vertice in alcuni ministeri come il Mit e la Difesa. Inoltre, nel caso in cui il M5S non riuscisse a raggiungere il 20% dei consensi, il fronte movimentista potrebbe chiedere la testa del leader Di Maio, aprendo nuovi scenari anche per quanto riguarda l’alleanza di Governo.
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Quasi tutti i principali partiti che hanno partecipato alle Politiche 2018 si presenteranno alle elezioni europee del 26 maggio, a cominciare dai due alleati di governo, Lega e M5S che puntano ad obiettivi diversi. Da una parte, la Lega ha l’obiettivo di sfondare quota 30% e di eleggere almeno 25 eurodeputati con la concreta possibilità di diventare il partito più rappresentato al Parlamento europeo così come lo era stato il PD nel 2014. Dall’altra il M5S cerca di smarcarsi dall’alleato leghista e recuperare consenso a sinistra. Obiettivo di Luigi Di Maio è arrivare al di sopravanzare il PD e, in ogni caso, di non andare sotto il 20% dei voti. Sui due partner di governo, pende un altro dilemma, quello del gruppo europeo a cui fare riferimento. Nonostante l’alleanza a livello nazione e l’appartenenza ideologica alla grande famiglia dei sovranisti, i due partiti rappresentano l’uno, l’ala destra e l’altro, l’ala sinistra di questo rassemblement. In virtù di questo, non è all’ordine del giorno la costituzione di un unico gruppo populista al parlamento europeo, piuttosto la creazione di due gruppi populisti euroscettici con il maggior numero di partner europei.
Il Partito democratico a livello europeo è la colonna portante del gruppo S&D e la situazione non è cambiata con la vittoria di Nicola Zingaretti alle ultime primarie. Anzi, il nuovo segretario ha stretto un’alleanza con il movimento europeista e pro-innovazione Siamo europei dell’ex ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda che comparirà nel simbolo elettorale. L’obiettivo dei dem, che hanno anche imbarcato alcuni candidati facenti parte di Mdp, il partito di Bersani e D’Alema, è superare il M5S come seconda forza del paese.
Nell’area di centrodestra troviamo Forza Italia, in virtù della comune appartenenza al Ppe, ha stretto un accordo per ospitare al proprio interno alcuni candidati dell’Udc come il leader Lorenzo Cesa. L’obiettivo è superare il 10% dei voti grazie al traino di Silvio Berlusconi che sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, invece, grazie all’ex forzista Raffaele Fitto è transitato nel gruppo euroscettico conservatore Ecr e dovrebbe superare agilmente la soglia del 4% anche grazie ad alcuni transfughi di Forza Italia come Elisabetta Gardini.
Tra i partiti invece che rischiano di rimanere sotto la soglia troviamo +Europa che, guidata dal neosegretario Benedetto Della Vedova, ha stretto un’alleanza elettorale con Italia in Comune, il movimento che fa capo al sindaco di Parma Federico Pizzarotti e il Psi del consigliere regionale campano Enzo Maraio. Nonostante questa alleanza composita, gli eletti con +Europa aderiranno all’Alde, il gruppo europeo dei liberali.
Frammentata la galassia dei partiti e movimenti alla sinistra del PD: troviamo la lista Europa Verde, un progetto annunciato come "ecologista, europeista, solidale, femminista" che ricomprende al proprio interno i Verdi e Possibile, il movimento fondato da Pippo Civati e la lista Sinistra nata dall’unione di Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e Rifondazione comunista di Maurizio Acerbo.
Concludono il quadro dei principali partiti candidati, i gruppi autonomisti che hanno buone possibilità di eleggere un loro rappresentante in Europa grazie alla legge elettorale che tutela le minoranze linguistiche concentrate in un territorio. È questo il caso del partito popolare sudtirolese, Svp che punta a confermare l’europarlamentare uscente, Herbert Dorfmann dopo l’apparentamento con Forza Italia cosa che garantisce l’elezione a patto di raggiungere 50.000 voti e il movimento Autonomie per l’Europa che racchiude al proprio al proprio interno tutti i partiti autonomisti della Valle d’Aosta.
Il sistema elettorale
Il sistema elettorale utilizzato per le elezioni europee in Italia è un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale. I seggi (73 o 76 dipenderà dalla Brexit) sono attribuiti alle liste presentate nelle cinque circoscrizioni, con riparto dei seggi a livello nazionale e vengono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di preferenze. Le circoscrizioni sono: Italia nord-occidentale (Vd’A, Piemonte, Liguria, Lombardia); Italia nord-orientale (T-AA, Veneto, FVG, Emilia-Romagna); Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Italia insulare (Sicilia, Sardegna). Tra le peculiarità del sistema elettorale troviamo il divieto di presentarsi in coalizioni, la possibilità del voto di preferenza multiplo (fino a tre, se almeno una è espressa per un candidato di sesso diverso dagli altri due) e l’incompatibilità tra la carica di membro del Parlamento europeo e quella di componente del Parlamento nazionale oltre che per consiglieri regionali, presidenti di provincia e sindaci di comune con più di 15.000 abitanti. Sono previste delle facilitazioni per favorire l’elezione di rappresentanti delle minoranze linguistiche più numerose e concentrate in alcune zone del Paese. I candidati plurieletti possono scegliere in quale circoscrizione venire eletti.
I sondaggi
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini si attesta al 32,3% delle intenzioni di voto. In leggera crescita il Movimento 5 Stelle che torna a distanziare il Partito democratico di un punto percentuale, attestandosi al 22.5% nelle intenzioni di voto, mentre il PD guidato da Zingaretti è stimato al 21,5%.
Nel centrodestra, Fratelli d’Italia è dato al 4,8%, così come Forza Italia che arriva all’8,9% nelle intenzioni di voto. Nell’area delle sinistre, Sinistra Italiana e Rifondazione comunista valgono il 2,9%, mentre Europa verde, alleanza elettorale tra i Verdi e Possibile, viene stimata all’1,2%. Nell’area centrista, +Europa, alleata con Italia in Comune, il movimento civico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, si attesta intorno al 3,3%.
A fronte di questi sondaggi, sarebbero solamente sei i partiti che riuscirebbero ad eleggere almeno un eurodeputato. Prima la Lega che potrebbe contare su 26 europarlamentari. A seguire troviamo il M5S e il PD con rispettivamente 18 e 17 eletti, Forza Italia con 7, FdI con 4 e l’SVP con un eurodeputato.
I candidati dei principali partiti
Diverse le strategie dei partiti per quanto riguarda la compilazione delle liste elettorali: il centrodestra prova a sfruttare l’effetto trascinamento del proprio leader e così troviamo Matteo Salvini, Silvio Berlusconi (in Italia Centrale il capolista è Antonio Tajani) e Giorgia Meloni come capilista. PD M5S hanno utilizzato invece un metodo diverso: i dem schierano un big diverso per ogni circoscrizione: l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel Nordovest, l’ex ministro Carlo Calenda nel Nordest, la renziana Simona Bonafè al Centro, il magistrato Franco Roberti capolista per l’Italia meridionale e l’europarlamentare uscente Caterina Chinnici per le Isole. Il M5S si è affidato, come al solito, alle votazioni su Rousseau per determinare l’ordine di candidatura, tranne che per i capilista che sono stati indicati da Luigi Di Maio. Così i capilista sono Angela Maria Danzi per il Nordovest (nonostante un’indagine a suo carico), la giornalista reggiana antimafia Sabrina Pignedoli per il Nordest, Daniela Rondinelli del Comitato economico e sociale europeo per il Centro, la docente brindisina Chiara Maria Gemma per il Sud e infine la manager di Olidata Alessandra Todde per le Isole. Nel M5S hanno trovato posto nelle liste anche il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin (Centro), l’ex Iena Dino Giarrusso (Isole) e molti uscenti come Eleonora Evi (Nordovest), il vicepresidente del Parlamento Ue Fabio Massimo Castaldo (Centro), Laura Ferrara (Sud) e Ignazio Corrao per le Isole. La Lega invece ha riconfermato tutti gli uscenti ad eccezione di Mario Borghezio e Giancarlo Scottà e ha inserito nelle proprie liste, come già successo alle Politiche 2018 moltissimi amministratori locali, come l’ex FI Silvia Sardone. Il PD ha ricandidato diversi uscenti come Patrizia Toia (Nordovest), Paolo De Castro (Nordest) e David Sassoli (Centro) e ha aperto le proprie liste ad esponenti della società civile come il medico di Lampedusa Pietro Bartolo. Forza Italia ha ricandidato gli uscenti a parte Giovanni La Via e ha presentato Irene Pivetti in Nordest. Non è stata candidata Mara Carfagna a seguito delle polemiche con Silvio Berlusconi. Fratelli d’Italia punta forte su Elisabetta Gardini, uscita da FI a causa dell’alleanza con l’SVP, Raffaele Fitto e Denis Nesci, fondatore dell'Unione per la difesa dei consumatori. Chiude il quadro, +Europa che punta, in ordine, sul segretario Benedetto Della Vedova, sul sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, Emma Bonino, sull’ex rettore di Salerno Raimondo Pasquino e sull’ex candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli.
Circoscrizione Italia Nord-Occidentale (Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte)
Circoscrizione Italia Nord-Orientale (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto)
Circoscrizione Italia Centrale (Lazio, Marche, Toscana, Umbria)
Circoscrizione Italia meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia)
Circoscrizione Italia Isole (Sardegna, Sicilia)
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