Le elezioni regionali in Basilicata sono l’ultimo appuntamento elettorale prima dell’Election Day del 26 maggio in cui si voterà per le Europee, per le Regionali in Piemonte, le Amministrative e le elezioni suppletive della Camera nei collegi di Trento e Pergine Valsugana (TN). I cittadini lucani voteranno il 24 marzo, dalle 7 alle 23 per l’elezione del nuovo presidente della Regione e dei 20 consiglieri regionali.  In una campagna elettorale caratterizzata dagli scontri su alcuni temi caldi come il Centro Olio Val d'Agri di Viggiano (Cova), il rilancio dell’agricoltura, Matera capitale europea della cultura e la gestione della sanità regionale, in quattro si sfideranno per succedere all’attuale Presidente Marcello Pittella (PD), il quale ha deciso di non ricandidarsi dopo le dimissioni a seguito della condanna per concorsi truccati e nomine pilotate nella sanità lucana. I candidati sono Vito Bardi, sostenuto da tutto il centrodestra unito; Carlo Trerotola per il centrosinistra; Antonio Mattia che rappresenterà il Movimento 5 Stelle; Valerio Tramutoli per Basilicata Possibile.

elezioni-basilicata-1.png

Il sistema elettorale 

elezioni-basilicata-2.png

L’attuale sistema elettorale regionale, approvato nell’agosto 2018, prevede due circoscrizioni elettorali coincidenti con le province di Matera (13) e Potenza (7). È eletto governatore il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi su tutto il territorio regionale. Sono eletti consiglieri il candidato presidente vincente e il candidato presidente giunto secondo. In base alla percentuale di preferenze ottenute dal candidato presidente vittorioso, le liste a lui collegate ottengono un premio di maggioranza. Se ottiene almeno il 40% dei voti, le relative liste ottengono 12 seggi pari al 60%. Nel caso in cui il candidato ottenga almeno il 30%, la percentuale dei seggi sarà pari al 55%, cioè 11 seggi. Se ottiene meno del 30%, alle liste vanno 10 seggi (pari al 50%, a cui si aggiunge quello del presidente stesso). Per garantire le opposizioni, le liste vincenti non possono eleggere più di 14 consiglieri (70%). La soglia di sbarramento è dell’8% per le coalizioni e del 3% per le liste non coalizzate, mentre non è previsto uno sbarramento per le liste di una coalizione che supera la soglia. Se una coalizione non raggiunge l’8%, le liste che la compongono devono superare il 4% per eleggere dei consiglieri. La legge elettorale prevede la surroga, cioè la sospensione dalla carica di consigliere in caso di nomina ad assessore e la sua sostituzione temporanea con un Consigliere supplente. Inoltre la legge elettorale esclude la possibilità di un voto disgiunto (a differenza del Rosatellum usato per le Politiche 2018) mentre prevede la doppia preferenza di genere.

Centrodestra 

(Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Bardi Presidente-Basilicata positiva, Idea-Un'Altra Basilicata)

elezioni-basilicata-3.jpg

I partiti di centrodestra si sono compattati intorno al nome del Generale della Guardia di Finanza, ora in pensione, Vito Bardi. Il candidato del centrodestra ha dichiarato di voler puntare su una migliore gestione della sanità lucana e sullo sviluppo di infrastrutture materiali e immateriali per attrarre gli investimenti delle multinazionali estere. La realizzazione del piano infrastrutturale andrà finanziata grazie alle royalties del petrolio che andranno rinegoziate a breve. Da non sottovalutare, infine, il tema della tutela dell’ambiente e del territorio. L’ex generale della Guardia di Finanza è considerato un nome vicino a Forza Italia e, oltre al partito di Berlusconi, è appoggiato da tutto il centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia, il partito del senatore Gaetano Quagliariello, Idea e dalla lista civica di pro-impresa Basilicata positiva. 

Centrosinistra 

(Comunità democratiche - Pd, Basilicata Prima-Riscatto, Verdi - Riscossa Italia, Lista Trerotola, Progressisti Basilicata, Avanti Basilicata, Psi) 

elezioni-basilicata-4.png

La coalizione ha individuato nel farmacista Carlo Trerotola, il candidato unitario della coalizione dopo il passo indietro del governatore uscente, Marcello Pittella coinvolto nell'inchiesta sulla sanità che lo scorso luglio ha investito i vertici della Regione. È figlio di Nicola Trerotola, tra i fondatori del Movimento sociale italiano in Basilicata. Il candidato di centrosinistra non ha trascorsi politici anche se, negli ultimi giorni, è stato “accusato” di essere stato iscritto al Msi durante la giovinezza. Tra i punti più importanti del suo programma elettorale troviamo la tutela del lavoro e il contrasto alla povertà, lo sviluppo industriale con uno sguardo alla messa in sicurezza del territorio, il turismo, l’efficientamento della macchina pubblica regionale e la revisione del processo di riforma della sanità. Il candidato è appoggiato da Comunità democratiche che raccoglie al proprio interno i candidati del Pd, lista Trerotola formata da Centro democratico e Progetto popolare, Progressisti Basilicata che ricomprende gli ex Leu, la lista formata dai Verdi e dal movimento euroscettivo Riscossa Italia, il Psi, la civica Avanti Basilicata che raccoglie gli uomini di Marcello Pittella e infine la civica Basilicata Prima-Riscatto.

Movimento 5 Stelle

elezioni-basilicata-5.png

Il Movimento 5 Stelle ha rifiutato, come ormai da consuetudine, ogni forma di alleanza. Dopo le consultazioni su Rousseau, la scelta finale del Movimento 5 Stelle è ricaduta su Antonio Mattia che ha raccolto 332 voti staccando i due consiglieri regionali uscenti del M5S, Gianni Perrino (317 preferenze) e Gianni Leggieri (255 preferenze) e la giovane attivista Grazia Maria Donvito che ha totalizzato 123 preferenze. Il candidato presidente pentastellato ha 47 anni, è laureato in Giurisprudenza e gestisce un centro ricreativo per bambini e famiglie nel capoluogo lucano. Tra i punti salienti del programma elettorale, la lotta alla corruzione, la riforma della sanità, lo stop alle concessioni petrolifere, la tutela ambientale e del territorio e gli incentivi all’agricoltura. Da segnalare, l’accusa di plagio di parte del programma elettorale a partire da un articolo pubblicato da Italianieuropei, la fondazione di Massimo D’Alema)

Il Commento di Nomos

Nella Seconda Repubblica, il centrosinistra ha svolto un ruolo egemone in Basilicata vincendo con un ampio margine tutte le consultazioni elettorali regionali. Oggi, per la prima volta, il centrodestra può ambire allo scranno più alto del Palazzo della Regione. Secondo i sondaggi, il candidato di centrodestra Bardi e lo sfidante civico di centrosinistra Trerotola si spartirebbero circa un terzo dei voti a testa, tenendo a debita distanza il M5S, dato tra il 15% e il 20% dei consensi e il candidato di Possibile, Valerio Tramutoli che si presenta con una lista di sinistra alternativa stimata a meno del 4%. Tra i partiti, invece, il M5S dovrebbe confermarsi come la prima forza della regione anche se in netta diminuzione rispetto al risultato delle Politiche 2018, seguito a ruota dalla Lega. Il Pd, che si è presentato sotto l’egida della civica Comunità democratiche non dovrebbe arrivare in doppia cifra. Come è già successo nelle ultime elezioni regionali in Sardegna, il valore aggiunto del centrosinistra sarà dato dal contributo di tutte le liste della coalizione, mentre, per il centrodestra, sarà interessante vedere quanto l’effetto Salvini riuscirà ad imporsi in una regione che, storicamente, non ha mai portato bene al centrodestra a guida berlusconiana. In conclusione, sarà importante notare se il cambio di marcia del Pd con Zingaretti si possa tradurre in consenso elettorale immediato, l’avvenuta o meno trasformazione della Lega in un partito nazionale anche nelle regioni meridionali e la tenuta del M5S in un momento molto duro a seguito dei problemi in Parlamento e degli scandali che stanno scuotendo la giunta capitolina.

Scarica lo speciale

Speciale Elezioni regionali Basilicata