Vittoria schiacciante del centrodestra in Calabria: la neo eletta Presidente Jole Santelli (Forza Italia), forte del 55,3% ha sonoramente battuto il suo avversario di centrosinistra Filippo Callipo, fermatosi al 30,1%. Anche per gli altri due candidati non c’è stata partita: Francesco Aiello, candidato del Movimento 5 Stelle, ha raggiunto il 7,3%, mentre il candidato civico, Carlo Tansi, ha ottenuto il 7,2%.
Queste ultime due liste, per via del sistema elettorale che prevede una soglia di sbarramento all’8%, non hanno ottenuto seggi in Consiglio Regionale. Come per l’Emilia-Romagna, anche in Calabria il primo partito è il Partito Democratico, con il 15,7%, seguito da Forza Italia (12,6%), Lega (12,2%) e Fratelli d’Italia (11,2%). Nel complesso, si sono recati alle urne 1.895.990 elettori, pari al 44,3%. Rispetto alle elezioni regionali del 2014, l’affluenza è lievemente aumentata (allora raggiunse il 44%).
Il centrodestra unito riconquista la Calabria
Come ci si attendeva, il centrodestra ha sconfitto in maniera schiacciante il centrosinistra conquistando più del 55% dei suffragi distanziando la controparte di oltre 20 punti percentuali. La neo eletta Presidente Jole Santelli, prima donna a governare una regione del Sud, ha riportato così alla vittoria il centrodestra dopo cinque anni di amministrazione di Mario Oliverio del PD. La vittoria della Santelli è stata garantita dall’ottimo risultato della coalizione tra cui spicca quello del suo partito, Forza Italia, che, con il 12,3%, è tornata ad essere il primo partito del centrodestra nella regione. Il risultato è stato rivendicato da Antonio Tajani che ha evidenziato il radicamento del partito nel Sud. Quanto agli altri partiti, la Lega ha ottenuto un ottimo 12,2%: un risultato notevole rispetto alle regionali di cinque anni fa, dove il partito di Salvini non si era presentato ma in controtendenza rispetto al 22,6% ottenuto alle Europee 2019. I risultati sono positivi anche per le altre liste della coalizione, dal momento che tutte sono riuscite ad eleggere almeno un consigliere regionale: Fratelli d’Italia ha ottenuto il 10,9%, cinque volte in più rispetto alle regionali del 2014, la lista della Presidente Santelli ha raggiunto l’8,4%, mentre UDC e Casa delle Libertà hanno raccolto rispettivamente il 6,8% e 6,3%.
Il centrosinistra perde ma il Pd torna primo partito in Calabria
Il candidato di centrosinistra, Pippo Callipo, ha perso le elezioni nonostante i democratici risultino essere la prima forza politica nella regione. Il PD ha ottenuto infatti il 15,4% su base regionale. Nel 2014 però, quando il centrosinistra vinse le elezioni con Mario Oliverio, i dem presero il 23%. Il trend negativo era iniziato con le elezioni europee nel maggio del 2019, dove i dem sono risultati essere la terza forza della regione con il 18% dei consensi, dietro il Carroccio e il M5S. Nonostante questo, il PD in Calabria ha perso meno voti rispetto al M5S e alla Lega. A conti fatti, a determinare la sconfitta è stato il ritardo con cui il centrosinistra è giunto alla decisione di candidare Callipo, al mancato accordo con il Movimento 5 Stelle e anche dal minor numero di liste in appoggio alla candidatura, la metà di quelle di Jole Santelli, sintomo comunque del fatto che la classe politica regionale non credeva nella conferma del centrosinistra. Oltre al PD entrano in consiglio regionale anche le due liste alleate, Io resto in Calabria e Democratici e Progressisti (espressione dei candidati vicini all’ex presidente Mario Oliverio) che hanno ottenuto rispettivamente il 7,9% e il 6,1% ma che non sono state determinati per la vittoria o quantomeno a ridurre il divario con la candidata del centrodestra.
Disastro Movimento 5 Stelle: nessun eletto in Consiglio Regionale
Il dato politico che emerge dalle elezioni di domenica 26 gennaio è la scomparsa del M5S non solo in Emilia-Romagna ma anche in Calabria, passato dall’essere il primo partito alle Europee con il 26,7% e alle Politiche del 2018 con il 43,4% al rimanere fuori dal Consiglio regionale in questa tornata elettorale. Il candidato pentastellato, Francesco Aiello, sebbene supportato dalla lista civica Liberi di Cambiare, ha ottenuto solamente il 7,3% dei consensi (il M5S ha il 6,3%, la civica l’1,1%). Il risultato, pur sorprendente nelle dimensioni, non è una novità perché testimonia la storica difficoltà del M5S nell’ottenere buoni risultati nelle competizioni regionali e locali. Inoltre, non ha certamente aiutato l’ambiguità del messaggio politico del M5S, passato, nel giro di pochi mesi, dall’alleanza di Governo con Lega ad una con il Partito Democratico. D’altronde Luigi Di Maio lo aveva plasticamente anticipato con le dimissioni da capo politico del Movimento, a pochi giorni dal voto.
L’attuale legge elettorale in Calabria, così come modificata nel 2014, prevede un assetto proporzionale con diverse soglie di sbarramento per l’accesso al Consiglio Regionale ed un premio di maggioranza fissato al 55%. Il sistema elettorale prevede l’elezione a Presidente del candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Per quanto riguarda l’elezione del Consiglio regionale (composto da 30 seggi in aggiunta al seggio assegnato al Presidente della Giunta regionale), l’80% dei seggi (24 seggi) è ripartito proporzionalmente in 3 circoscrizioni: Calabria Nord (Cosenza), Calabria Centro (Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia), e Calabria Sud (Reggio Calabria). Sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che hanno superato il 4% dei voti nell’intera regione, mentre le coalizioni l’8%. La legge elettorale prevede alcuni meccanismi per garantire una maggioranza stabile il Consiglio (i 6 seggi del cd. “premio di maggioranza”). Viene eletto consigliere regionale anche il miglior candidato perdente alla carica di Presidente di Regione. Con la legge elettorale vigente, inoltre, non è prevista la possibilità di esprimere una doppia preferenza, vincolando il voto ad un unico candidato. A differenza delle elezioni che si sono svolte in Emilia Romagna, poi, non è previsto il voto disgiunto, ossia non vi è la possibilità di votare un candidato Governatore e una lista ad esso non collegata.
La composizione del Consiglio Regionale
Con la proclamazione della vittoria di Jole Santelli si inizia a delineare la composizione del Consiglio Regionale che sarà composto nel complesso da 29 consiglieri (10 eletti nella circoscrizione Nord, 10 in quella Centro e 9 in quella del Sud) in aggiunta ai due seggi assegnati rispettivamente a Jole Santelli e a Pippo Callipo. Saranno 16 i consiglieri che siederanno per la prima volta a Palazzo Campanella; solamente tre le donne (oltre alla Presidente Santelli, anche Tilde Minasi della Lega e Flora Sculco dei Democratici e progressisti). Nonostante il buon risultato, 7.821 preferenze, non rientrerà in Consiglio, Pino Gentile candidato con la Casa delle Libertà.
La nuova maggioranza di centrodestra potrà quindi contare su 20 consiglieri contando anche la neo eletta Presidente Jole Santelli. La maggior parte di questi, ben 5, provengono dalle file di Forza Italia (tra cui l’Udc Gianluca Gallo, il secondo più votato in regione con 12.053 preferenze), 4 dalla Lega e 4 da Fratelli d’Italia. Infine, sono 6 (2 per lista) i consiglieri eletti per le restanti liste della coalizione: Jole Santelli Presidente, Calabria Libertas-Udc e Casa delle Libertà, a cui è stato “prestato” da Forza Italia il terzo candidato più votato, Baldo Esposito con 10.229 voti.
Per quanto riguarda i partiti di opposizione, il centrosinistra, capeggiato dal candidato presidente giunto secondo, Filippo Callipo, è riuscito ad eleggere altri 10 consiglieri. La maggioranza della pattuglia fa riferimento al Partito Democratico (5 eletti) a cui appartiene il candidato più votato della Regione, il Presidente del Consiglio regionale uscente Nicola Irto con 12.568 preferenze. Le altre due liste della coalizione di centrosinistra, Io Resto in Calabria e Democratici Progressisti hanno eletto rispettivamente 3 e 2 consiglieri regionali.
Il commento di Nomos
Le elezioni regionali in Calabria, al contrario dell’Emilia Romagna, non sono state caricate di una grande valenza nazionale cosa che ha inevitabilmente portato ad una riduzione della mobilitazione popolare e quindi determinato una minore affluenza alle urne. Al contempo, però, queste elezioni hanno seguito il trend nazionale, confemando l’ottimo stato di salute del centrodestra soprattutto a livello locale, dal momento che la coalizione guidata da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi è uscita vincitrice dalla gran parte delle ultime elezioni regionali (Umbria, Piemonte, Basilicata, Sardegna solo per citare le più recenti) e in molti dei Comuni andati al voto negli ultimi mesi. Il risultato delle elezioni ha ribadito la “regola dell’alternanza” che vige in Calabria: da quando si elegge direttamente il Presidente della regione, nessuna coalizione è riuscita a mantere il potere per due elezioni regionali consecutive. Le elezioni in Calabria hanno anche determinato, grazie al mancato ingresso del M5S in Cosiglio Regionale, un assetto bipolare della politica calabrese incentrata sulle coalizioni di centrodestra e centrosinistra.
Passando in rassegna i vari partiti, tutte le liste della coalizione di centrodestra hanno centrato il loro obiettivo: Forza Italia ha riguadagnato un ruolo centrale, la Lega, anche se non come primo partito, ha fatto registrare un ottimo risultato e tutte le altre liste hanno eletto almeno un consigliere regionale, in forza soprattutto dell’efficace coordinamento dei “signori delle preferenze” avvenuto al momento della compilazione delle liste elettorali. Nel centrosinistra, il PD può festeggiare il risultato della lista, la più votata della regione e quindi anche della coalizione a discapito di Democratici Progressisti, cosa che peserà molto in vista delle candidature per le prossime Amministrative, quando i dem passeranno all’incasso a discapito degli uomini dell’ex presidente Oliverio. Infine, storica débâcle per il Movimento 5 Stelle che testimonia la cronica incapacità di proporre un’offerta politica regionale di alto livello.
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