Domenica 4 marzo, dalle 7.00 alle 23.00, si terranno le elezioni regionali nel Lazio, in contemporanea con le consultazioni politiche a livello nazionale e le regionali in Lombardia. Il presidente uscente Nicola Zingaretti si ricandida per un secondo mandato riuscendo nell’impresa di tenere unito il centrosinistra, inglobando nella coalizione anche Liberi e Uguali, ma non Civica Popolare, la lista guidata dalla Lorenzin.

A sfidarlo in questa tornata elettorale saranno Stefano Parisi per il centrodestra, Roberta Lombardi per il Movimento 5 Stelle, Sergio Pirozzi a capo di una coalizione di liste civiche con un’impostazione di centrodestra (Sergio Pirozzi Presidente e Lista Nathan), Stefano Rosati con la lista sovranista Riconquistare l’Italia, Mauro Antonini di Casapound, Giovanni Paolo Azzaro alla guida di una rediviva Democrazia Cristiana, l’ex assessore alla sicurezza di Roma Jean Leonard Touadì di Civica Popolare e infine Elisabetta Canitano di Potere al Popolo. 

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Centrosinistra

(Partito democratico, Zingaretti Presidente, +Europa, Insieme, Liberi e Uguali, Centro Solidale per Zingaretti)

La coalizione di centrosinistra ha deciso di stringersi intorno al presidente uscente Nicola Zingaretti e di ricandidarlo per un nuovo mandato alla Pisana. La forza della candidatura di Zingaretti è avvalorata dall’appoggio dalla coalizione dei partiti di centrosinistra che si presentano alle politiche (Pd, +Europa e Insieme) in aggiunta a Liberi e Uguali, che diversamente da quanto accaduto con Gori in Lombardia, ha deciso di appoggiare il candidato del Pd. Questa alleanza ha spinto fuori dalla coalizione Civica Popolare della Lorenzin, che schiera l’ex assessore alla sicurezza di Roma Jean Leonard Touadì.

Oltre a queste liste, Zingaretti è appoggiato da una civica che prende il suo nome (Lista Civica Zingaretti Presidente) e da Centro Solidale, una civica che presenta Paolo Ciani della Comunità Sant’Egidio. Nonostante un inizio di campagna elettorale negativo in cui si paventava un testa a testa con la Lombardi, con il passare delle settimane, la riconferma di Zingaretti è diventata sempre più probabile, alla luce dell’elevato indice di gradimento per l’attività dell’ultimo quinquennio, dell’appoggio determinante di Liberi e Uguali e della persistente divisione del centrodestra che, in un sistema elettorale a turno unico come quello laziale, penalizza le forze politiche che, pur essendo contigue ideologicamente, si presentano separate.

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Nicola ZingarettiSito

Partito Democratico: Sito

+Europa: Sito

Insieme: Sito

Civica Zingaretti: Sito

Liberi e Uguali: Sito

Centro Solidale: Sito

Centrodestra

(Forza Italia, Lega, Energie per l’Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc)

A sorpresa, il candidato Governatore scelto dai partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia) è il fondatore di Energie per l’Italia, già candidato sindaco a Milano, Stefano Parisi. Il nome dell’ex city manager è stato scelto dopo mesi in cui la coalizione si è divisa sul nome del candidato ideale: si è passati dal forzista Maurizio Gasparri, al plenipotenziario di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, fino alla candidatura “esterna” di Sergio Pirozzi.

La quadra è stata dunque trovata sul nome di Parisi in virtù anche dell’accordo politico per riportare Energie per l’Italia dentro la coalizione di centrodestra ed evitare alle Politiche la competizione all’esterno della coalizione. Oltre alla popolarità degli avversari principali, Stefano Parisi sconta il fatto di avere iniziato la campagna elettorale in ritardo a causa della litigiosità della propria coalizione, la mancanza di un progetto di lungo periodo e credibile (a differenza di quello proposto per le elezioni comunali di Milano del 2016) e la credibilità delle candidature di Zingaretti e Lombardi dovuta ad una grande popolarità, l’uno per l’attività come governatore, l’altra per le battaglie condotte a favore del territorio romano.

Innegabilmente, il fatto di non essere stato presente sul territorio nel passato, ha messo Parisi in una posizione di debolezza rispetto agli altri due candidati principali certificata anche da più sondaggi: più che correre per il primo posto, è più realistico pensare che Parisi si possa giocare il secondo posto con la candidata grillina.

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Parisi presidente: Sito

Forza Italia: Sito

Lega: Sito

Fratelli d’Italia: Sito

Noi con l’Italia: Sito

Energie per l’Italia: Sito

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, tramite le consuete Regionarie, ha scelto Roberta Lombardi come candidato per la presidenza della Regione Lazio. A differenza del candidato in Lombardia Dario Violi, Roberta Lombardi non ha avuto esperienze in Regione bensì alla Camera dei Deputati dove è stata la prima Capogruppo del Movimento 5 Stelle. Nel corso della sua breve carriera politica, è assurta agli onori della cronaca per gli scontri, nemmeno troppo velati, con Virginia Raggi, considerata vicina al candidato premier Luigi Di Maio. La candidatura della Lombardi sembra avere il fine di accreditarla, in caso di vittoria, come la figura istituzionalmente più importante del Movimento.

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Roberta Lombardi PresidenteSito

Movimento 5 Stelle: Sito

Sergio Pirozzi

(Sergio Pirozzi Presidente, Lista Nathan)

Il principale motivo d’incertezza della campagna elettorale laziale è senza dubbio la candidatura di Sergio Pirozzi. Il sindaco di Amatrice, è divenuto famoso per il ruolo svolto durante il terremoto della cittadina reatina e per l’incessante attività di promozione del territorio nel post-sisma (anche con critiche veementi al Governo per la lentezza dell’attività di ricostruzione).

La candidatura (appoggiata dai liberal-repubblicani della Lista Nathan) è stata quindi la naturale prosecuzione di tale attività e, nonostante il mancato appoggio dei partiti di centrodestra, Pirozzi è riuscito a capitalizzare la visibilità guadagnata negli scorsi mesi ritagliandosi un ruolo importante nella campagna elettorale. I capisaldi su cui cerca di far leva sono la sua estraneità rispetto ai giochi di palazzo e la sua credibilità personale. A testimonianza della rilevanza della candidatura di Pirozzi, sono giunte diverse proposte, tutte rifiutate, sia da parte del centrodestra sia dal Movimento 5 Stelle per un suo ritiro in cambio di un assessorato. 

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Sergio Pirozzi Presidente: Sito

Lista Nathan Sito

Il sistema elettorale

Il sistema elettorale laziale prevede una doppia competizione: maggioritaria a turno unico per la carica di Presidente (chi ha un voto in più vince) e proporzionale con distribuzione provinciale dei seggi (almeno un seggio per ogni provincia), premio di maggioranza per le liste collegate al Presidente della Regione eletto e doppio voto di preferenza per l’elezione dei consiglieri regionali.

I membri del Consiglio regionale sono 50, compreso il Presidente della Regione. Il premio di maggioranza (dieci seggi) in ogni caso non può portare la coalizione vincente ad avere più del 60% dei seggi consiliari. Un seggio viene assegnato di diritto al secondo candidato presidente più votato.

È inoltre previsto il voto disgiunto e il divieto di terzo mandato per chi è stato Presidente per due mandati consecutivi.

Il Commento di Nomos

Secondo tutti i principali sondaggi la competizione per la guida della Regione Lazio sarà una corsa a tre. Al momento il presidente uscente, Nicola Zingaretti, sarebbe in netto vantaggio grazie ad una grande popolarità. A suo vantaggio anche la scelta politica di non partecipare attivamente alle dinamiche interne al Partito Democratico. Una scelta probabilmente strategica che ha convinto anche LeU a schierarsi a suo favore. Inseguono il candidato del centrodestra Stefano Parisi e Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle. I due, al momento, sembrano essere in lotta per il secondo posto.

Ma la vera incognita di queste elezioni sarà quella di riuscire a comprendere quale delle due elezioni trascinerà l’altra, ovvero se saranno le regionali che influenzeranno le politiche o viceversa. La possibilità di esprimere un voto disgiunto potrebbe favorire maggiormente Nicola Zingaretti spianandogli così la strada ad un secondo mandato, anche se il fattore incertezza rimane estremamente alto.

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